martedì 28 maggio 2013

Ampliamento ferrovie e strade

A fronte della Rivoluzione industriale si ha la necessità di ampliare le vie di comunicazione nazionali quali strade e ferrovie. Ed è così che nel 1830 in Inghilterra la rete ferroviaria copre 450 Km e nel 1847 si costruiscono circa 9000 Km di strada ferrata. La più importante rete ferroviaria, inaugurata nel 1830, collegava la città di Manchester e al porto di Liverpool.


http://it.wikipedia.org/wiki/Ferrovia_Liverpool-Manchester
https://sites.google.com/site/1e2rivindvavassorimarco4e/home/1a-rivoluzione-industriale/le-3-fasi-tecnologiche-della-rivoluzione-industriale/3a-fase-il-sistema-ferroviario

Dentro la Rivoluzione industriale

In Inghilterra, prima del 1750, quasi tutto ciò che riguarda la tecnica si basa su legno ed acqua. L’uomo lavora in opifici che si distinguono di poco dalle case in cui abita. Dopo il 1820 il legno viene sostituito con il ferro e l’acqua con il carbone. Le fabbriche si ampliano diventando costruzioni completamente autonome e non assomigliano più alle case. In ogni città nascono delle zone in cui si instaurano le varie industrie, senza porsi alcun problema sull’inquinamento industriale.
In Italia la situazione industriale è ancora molto lontana dagli standard britannici e anche della stessa Francia.

 
http://www.tuttitemi.altervista.org/Storia/StoriaM/700lumi.htm

La Rivoluzione industriale secondo Landes

“Come ha ben puntualizzato David S. Landes, la rivoluzione industriale non è un fenomeno discontinuo nella storia, ma piuttosto un lentissimo e progressivo cambiamento che di rivoluzionario ha solo la sua irreversibilità. Quando si incomincia a filare e a tessere con macchine semiautomatiche, quando si sostituiscono alle ruote idrauliche di legno gli stantuffi metallici di una macchina a vapore, quando si capisce l’utilità di una nuova filosofia governata da paradigmi dell’esattezza e della precisione, più nessuno riesce a tornare indietro.”


sistemi protoindustriali

Nel primo Cinquecento la tradizione metallurgica è ancora legata all’alchimia e ai misteri della trasformazione della materia. Ed è per questo che gli orti dei semplici, ovvero i progenitori degli orti botanici, si espandono per far posto ad un laboratorio di metallurgia con una fornace per la fusione dei metalli.

Cosa si intende con protoindustria? http://it.wikipedia.org/wiki/Protoindustria

Il teatro delle macchine

Jacques Besson può ritenersi l’iniziatore di un nuovo genere letterario: il teatro delle macchine. Questo nuovo genere non descrive solo verbalmente le macchine come nei trattati, ma lo fa attraverso illustrazioni tecniche accompagnate da folte didascalie. In questo modo si valorizza maggiormente il disegno che passa ad una rappresentazione delle macchine molto più realistica grazie alle adeguate proporzioni e al giusto utilizzo della terza dimensione.

“Dall’immagine prospettica, ricca di spunti e riferimenti naturalistici e d’ambiente, peraltro inessenziali, si passa gradualmente alla rappresentazione assonometrica, allo spaccato, alla vista esplosa. Si esegue il disegno il disegno rispettando anche per la terza dimensione una proporzione di scala, si esplicita graficamente il rapporto tra le dimensioni reali e quelle riportate del disegno. Il dettaglio dei particolari permette infine di spigare le operazioni di montaggio e di assemblaggio.
[…] La finezza dei disegni e il dettaglio con cui sono illustrate le macchine permettono di leggere all’interno delle strutture, che appaiono spaccate ed esplose per favorire la comprensione dei sistemi meccanici.”
 
 


 



lunedì 13 maggio 2013

L'importanza del disegno

L’importanza del disegno, dopo essere stata riconosciuta dal priore Philip, viene ora sottolineata dal Vescovo. La cattedrale di Kingsbridge inizia a prendere forma!

“Tom tornò al suo muro, scortato dal seguito del vescovo. S’inginocchio sulla tavola della calce e sparse uno strato uniforme spianando la superficie. Poi, con la punta della cazzuola, tracciò un disegno del lato ovest della chiesa. Era conscio di saperlo fare bene. Il vescovo, i suoi accompagnatori, i frati e i volontari che stavano lì intorno guardavano affascinati. Il disegno appariva sempre come un miracolo a chi non lo sapeva fare. In pochi istanti Tom creò una raffigurazione della facciata occidentale con i tre portali ad arco, la grande finestra e le torrette laterali. Era molto semplice ma faceva sempre impressione.”
(parte II, cap. 7.3, pag. 456)

sabato 4 maggio 2013

Il taccuino di Villard de Honnecourt


“Un taccuino di appunti e disegni relativi all’arte di costruire cattedrali, risalente al XIII secolo e conservato a lungo presso la biblioteca dell’abbazia di St. Germain des Près nel quartiere latino a Parigi, si apre con un esordio del tutto inusuale:

      Villard de Honnecourt vi saluta e prega tutti coloro che lavoreranno sulle macchine di questo libro, di pregare per la sua anima e di ricordarsi di lui, poiché in questo libro si possono trovare buoni consigli sulla buona arte delle costruzioni e sulle macchine di carpenteria; e troverete in esso l’arte di disegnare, i fondamenti, così come richiede ed insegna la disciplina della geometria.

Il taccuino di Villard de Honnecourt, scritto intorno al 1265, è il primo esempio di trattato di ingegneria. Certamente ingenuo sotto molti aspetti, ciò nondimeno vuole fissare sulla carta, perché altri possano utilmente farne uso, tecniche, macchine e suggerimenti sul modo di operare nella costruzione delle grandi cattedrali, di cui Villard fu maestro.
[…]
Nella sua essenzialità il taccuino di Villard è una pietra miliare, perché riesce a sintetizzare tutte le peculiarità della nuova figura dell’ingegnere costruttore di cattedrali. Negli schizzi di Villard si trovano il rosone delle cattedrali di Chartres e di Losanna, la torre occidentale della cattedrale di Laon, la pianta delle cattedrali di Cambrai e Reims.”